All’imbrunire del 16 Dicembre 2019, i nostri eroi armati di pantaloncini e calzettoni si sono ritrovati ad aspettare un messo, messo che si è scoperto essere uno tra quegli stessi eroi che, con abile mossa, recuperò una lettera dallo zaino. Parte così una caccia al tesoro, la prima direzione è il Sud verso la base Volpe Astuta. Benché non si conoscessero, i nostri amabili eroi hanno lavorato in gruppo per cercare di districarsi nelle selve della base attraverso gli enigmi. Scoprendo nuove direzioni, seguendo percorsi segnati da corde, sono giunti all’entrata di una grotta. Una luce fioca di candela faceva danzare le ombre all’ingresso, uno ad uno entrarono all’interno. Nella grotta calcarea vi era Kelly, che chiese ai nostri eroi di perdere il proprio nome, e di cambiarlo. Non erano più Tizio/a del Palermo Y ma erano Andan, Akela, Lupo Bigio, Bisonte e via dicendo. Fatto ciò hanno attraversato un’apertura nella roccia che li ha portati in una camera della grotta, ancora più angusta e fredda.
Lì un ritmo arpeggiante di chitarra li accompagnava fino a diventare canto. Qui Baden e Kelly raccontano delle Aquile Randagie, scout che hanno scelto la comunità quando questo era vietato, la speranza quando questa era soppressa. Finito questo momento ognuno è ritornato ad essere chi era in origine, Baden e Kelly ritornano ad essere Davide e Silvia, i nostri responsabili di zona, nonché coloro che si occuperanno del tirocinio quest’anno. Sotto richiesta di quest’ultimi, i tirocinanti hanno parlato del motivo per cui erano lì in quel cerchio, delle loro aspettative per quest’anno di tirocinio, dei loro dubbi, di ciò di cui vogliono parlare in questo momento della loro formazione.
Questo è il primo passo del sentiero dei nostri tirocinanti, che continueranno attraverso i prossimi incontri e, grazie al proprio servizio in branca inizieranno a comprendere cosa vuol dire essere capo.
Articolo a cura di :
Daniele Gallo , Tirocinante del Palermo 23
Foto a cura di :
Davide Carella , Responsabile di zona
