L’inverno e il rosaio, l’agorà 2.0 degli RS Siciliani

23 Marzo 2019, ore 15:00.
Si prevede una grande e sospetta quantità di camicie azzurre e calzoncini corti aggirarsi per la città di Enna, hanno tutti dei grandi zaini e non sanno più dove posteggiare.
“Hanno invaso una città!” -un ristoratore;
“Signori, dovete spostare le macchine da qui” -un vigile urbano.
Il motivo di una riunione tanto grande?
Questi individui sembrano tutti parlare un accento diverso.
Ciò che gli ennesi ancora non sapevano è che di lì a poco, partendo dal Palatenda ed arrivando fino alle scuole elementari, avrebbero avuto inizio i Laboratori Metodologici per capi ed una straordinaria seconda edizione dell’Agorà, un evento interamente dedicato agli R/S di tutta la Sicilia.
Appuntamento alle 15.30 al Palatenda di Enna per le iscrizioni e la Santa Messa, poi lo smistamento per branca. I capi del laboratorio metodologico R/S e gli stessi rover e scolte dell’Agorà si sono diretti verso una scuola elementare, dove dopo un breve momento di sistemazione degli zaini nelle aule, si sono recati nell’auditorium, per ascoltare l’intervento di Sergio Bottiglioni, ex incaricato nazionale alla branca RS e redattore del manuale dell’omonima branca.


Durante l’intervento sono emersi argomenti come la figura della donna e dell’uomo della partenza, la figura del buon capo e l’importanza di farsi portatori sani di valori nella società odierna.
In seguito, sono stati realizzate delle vere e proprie tavole rotonde in miniatura all’interno del gioco World Cafè, dove Rs e Capi separatamente hanno potuto condividere i propri pensieri, le proprie esperienze, i propri obbiettivi riguardanti la comunità scout oggi ma soprattutto domani, al fine di stilare un documento con tutte le opinioni emerse.
In seguito a quest’attività, dove ognuno ha anche avuto l’opportunità di conoscere meglio chi aveva accanto, i vari rappresentanti dei clan siciliani hanno messo in comune i tre diritti/valori che, secondo le loro comunità, sono quelli maggiormente trascurati dalla nostra società. Alla fine, i tre più gettonati erano “Diritto al lavoro”, “Accoglienza e diritti agli stranieri”, “Rispetto dell’ambiente”.


“Avete ammesso con onestà i punti d’ombra della società senza nascondervi” sono le parole di Gerlando, capo del Palermo 11, mentre analizzava assieme agli RS i vari risultati. Nel suo intervento il punto importante è stato l’inversione della rotta, la necessità di lasciare una traccia e il coraggio di farlo.
“Le cose nuove nascono quando c’è qualcuno con il coraggio di INVERTIRE. Questa fu l’Assemblea Costituente.
La nostra Costituzione è il rosaio che cresce dall’inverno”.

Dopo aver cenato e aver cantato tutti insieme vere e proprie canzoni da fuoco, tutti di nuovo in Auditorium per un’edizione straordinaria del programma “Ciao Baden”, che ha visto sfidarsi due squadre: RS e Capi. Tra giochi, risate, scenette e sfilate, hanno infine vinto gli RS (ovviamente, oserei aggiungere!).
In seguito prende la parola Emanuele Locatelli, che in un breve intervento preannuncia quello che sarà l’argomento del giorno seguente: narra il racconto di un bambino, Gabriele Balcone, sfuggito ai campi di concentramento grazie all’organizzazione O.S.C.A.R., di cui facevano parte anche le Aquile Randagie.

L’indomani, alle 8 tutti pronti in Auditorium: dopo una sintesi dei risultati dei World Cafè sia da parte dei Capi che da parte degli RS, a prendere la parola è nuovamente Sergio, che ripercorre la storia delle Aquile Randagie e dell’Italia fascista dall’inizio alla fine, attraverso foto, racconti, testimonianze, filmati.
“Le Aquile Randagie misero in atto una resistenza giovanile, cattolica, NON VIOLENTA molto prima dei partigiani.”

Infine, l’evento si conclude con l’intervento di Vincenzo Militello, del gruppo Palermo 11, professore presso l’Università degli Studi di Palermo che analizza più da vicino la Costituzione Italiana, in un viaggio di 70 anni e oltre, attraverso il contesto in cui nasce, la sua struttura e i suoi orizzonti futuri.

Un breve saluto serve a dare una fine all’Agorà e ai Laboratori Metodologici.

Un canto, qualche foto e via ognuno per la propria strada, per riportare nelle proprie sedi le esperienze e le emozioni vissute, che vi assicuro, sono state tante.

Marta Randazza – Scolta del Palermo 23

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