Diario del Tirocinante #6

Diario del Tirocinante #6

“Quando la strada non c’è… progettala!”

Se potessimo riassumere la nostra esperienza da tirocinanti fino ad ora lo faremmo con questo verbo: progettare.

È questa la parola chiave sulla quale nostri responsabili alla formazione capi hanno deciso di improntare il nostro anno di tirocinio, offrendoci un percorso di formazione che si è rivelato essere estremamente ricco di contenuti e di spunti di riflessione.

Dopo una prima riunione conoscitiva, il nostro primo modulo formativo si è tenuto giorno 30/01.

In questa esperienza siamo entrati in contatto con Alessandro, un artista torniere che ci ha accolti nel suo studio, raccontandoci la sua storia e le scelte che lo hanno portato ad essere un esperto del settore grazie alla sua capacità di progettarsi. Conoscere queste piccole realtà della nostra città scalda il cuore di chi come noi desidera viverla appieno.

Dopo aver partecipato alla sua testimonianza, ci siamo addentrati tutti insieme tra le vie della città, scambiandoci sensazioni e pareri sull’esperienza vissuta, spostandoci dallo studio alla sede del Palermo 15.

Una volta giunti lì abbiamo vissuto un momento davvero divertente che ci ha fatto riflettere tanto; abbiamo realizzato un disco in argilla, che andando avanti nel nostro percorso ci è stato detto che sarebbe stato parte fondamentale del nostro anno di tirocinio. Ad oggi, quel disco grezzo e imperfetto, come un capo che è capace di progettarsi e di migliorarsi, è diventato un orologio bello e funzionale!

Successivamente ci siamo riuniti e abbiamo chiacchierato sul progetto del capo, individuando tutti gli elementi fondamentali per poter, ognuno di noi, stilare il proprio progetto. Per rendere il tutto più divertente, i nostri responsabili ci hanno fatto giocare suddividendoci in gruppi e facendoci scrivere un progetto del capo su un ipotetico capo a cui corrispondevano determinate caratteristiche. Il confronto che si è susseguito è stato stimolante tanto quando la nostra cena condivisa consumatasi poco prima.

Questo modulo formativo è stato davvero significativo per noi; attraverso conoscenze nuove ci siamo arricchiti e abbiamo avuto la possibilità di crescere sia personalmente che nel nostro percorso di giovani capi.

 

Il vero pezzo grosso di questo percorso di tirocinio è stata però la nostra RFT (Route di Formazione per Tirocinanti). Si è realizzato il connubio perfetto tra paesaggi mozzafiato, un gruppo di tirocinanti coeso ed aperto al confronto e capi formati che hanno preparato ogni aspetto della route con cura e amore. La riserva dello Zingaro, tra mare e montagna, tra sole e pioggia, ha fatto da sfondo ad un’esperienza che è stata, a parer nostro, tra le più coinvolgenti e ben strutturate del nostro percorso all’interno dello scoutismo. Sono stati tre giorni ricchi di riflessioni, confronti, domande e condivisioni. Molte delle nostre domande riguardo la struttura della nostra associazione (e non solo) sono state chiarite, ma ne sono sorte molte altre a cui solo il tempo di fatto potrà rispondere.

 

A discapito di quello che può pensare, il passaggio da “uomo/donna della partenza” a “membro della comunità capi” non è poi così scontato; certe scelte vanno maturate, ponderate e prese con consapevolezza; perché ad oggi, alla domanda “Ti saresti mai aspettato tutto questo carico di lavoro?”, la risposta di molti potrebbe essere “Decisamente no”.

Scegliere di diventare capo è un impegno, uno di quelli che richiede tempo e che a volte, nei momenti di sconforto, pensi ti stia quasi consumando. Ma se impariamo a progettarci, a pretendere da noi stessi un miglioramento continuo, a cercare di rendere noi stessi persone sincere e genuine, e di conseguenza un capo migliore, realizziamo che la fatica ed il lavoro speso non sono altro che un mezzo per raggiungere il nostro obbiettivo: educare i nostri ragazzi e generare in loro sorrisi. L’educazione Scout si impartisce giocando, “il grande gioco dello Scoutismo” lo chiamano; e se non ti diverti, se non cresci pure tu a ventitré, a trenta o a quarant’anni, se non impari a qualcosa di nuovo pure tu che non smetti mai di formarti per diventare una capo migliore, forse stai giocando con le regole sbagliate.

Noi vogliamo giocare e crescere nella grande realtà dello Scoutismo, imparare sempre cose nuove e diventare testimoni per noi stessi e i nostri ragazzi. Questo anno di tirocinio è stato fondamentale, le esperienze vissute sono state davvero accurate e ben strutturate, hanno colpito a pieno il bersaglio permettendoci di conoscere meglio l’associazione e il metodo scout.

Articolo a cura di:
Lidia Cascavilla, Tirocinante del Palermo 4
Giuseppe Tagliareni, Tirocinante del Palermo 16

 

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