Si, il coraggio lascia il segno

Ciao! sono Sofia Miceli del reparto Stefano Fiumara-Palermo 8 e oggi vi racconterò un momento molto importante per Il mio reparto: il primo campo dell’anno, con il Palermo 1 e Palermo 14; ma prima di tutto, illustrerò voi, la leggenda del santo patrono degli scout, San Giorgio.

Tanto tempo fa, nasceva un illustre leggenda: il racconto dell’eroico gesto del soldato Giorgio, noto per le sue virtù e i suoi ideali. Egli un giorno giunse a Salem, città dove dimorava un terrificante dragone, il quale esigeva come pasto un abitante al giorno. Ma, l’impavido cavaliere decise di affrontarlo ed anche con una sola lancia riuscì a sconfiggerlo.                        Questa leggenda ci dimostra che non ci si deve mai arrendere davanti agli ostacoli, grandi o piccoli, che si trovano davanti, affrontando le proprie paure a testa alta. Perciò egli divenne così, il modello di riferimento per tutti gli scout, l’emblema del coraggio e della prodezza.              Dobbiamo essere consapevoli infatti, che tutti noi possiamo dare sempre qualcosa, cercando di lasciare il luogo dove siamo migliore di come lo abbiamo trovato.

Così, come San Giorgio ha affrontato delle difficoltà lungo il suo cammino, anche noi nell’uscita del 23 Maggio, ispirandoci a lui, siamo riusciti ad arrivare alla nostra meta aggiudicandoci il podio. Abbiamo superato con successo molte prove mettendo in campo tutte le conoscenze acquisite in tutto l’anno, riguardanti, la pionieristica, le costruzioni, il primo soccorso, la creazione di piccole scenette teatrali e tante altre, impegnandoci ma divertendoci molto al tempo stesso.

In questa giornata abbiamo affrontato molte tematiche, tra le quali, la più importante è stata quella del ricordo delle vittime delle stragi di Capaci e via D’amelio, in cui hanno perso la vita, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.  Infatti vi è un importante analogia con la storia di San Giorgio, il quale rappresenta Giovanni Falcone che si batte contro il dragone, ovvero la mafia. Nonostante ciò, però, essa è ancora tutt’oggi presente, poiché è un fenomeno criminale così radicato nella nostra società, al livello culturale, politico e istituzionale. A mio parere il messaggio che il giudice Falcone vuole trasmetterci, è quello di non arrendersi e continuare a lottare in unità, perché soltanto con essa si può distruggere questa criminalità.

Mi sono sempre chiesta come si potesse riuscire a domare le proprie paure e ho concepito soltanto adesso che è quasi impossibile farlo senza un supporto morale. E’ molto importante, infatti, la figura dell’amico in grado di consolarti quando sei triste o donarti allegria quando sei annoiato.

                                                                                                       

 Ed è questo che ci ha permesso di non arrenderci di fronte alle difficoltà: l’amicizia!

 Un particolare momento della giornata del campo che ha suscitato forti emozioni è stato quando cantammo tutti insieme in cerchio divenendo, un’unica comunità, una piccola grande famiglia in sintonia. Auguro a tutti di compiere questa esperienza, perché molto formativa e divertente. Attraverso essa, infatti, ognuno di noi è riuscito a mettersi in gioco , scoprendo delle abilità che non si pensava di avere e che invece sono risultate indispensabili per questa avventura.

Articolo a cura di
Sofia Anna Miceli – guida del Palermo 8
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