Challenge 2018 – La grande sfida dei Novizi

‘’Se si teneva a mente che era scaturito dalle mani e dall’anima di quell’uomo, senza mezzi tecnici, si comprendeva come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione… A partire dal 1920, non ho mai lasciato passare più di un anno senza andare a trovare Elzéard Bouffier. Non l’ho mai visto cedere nel dubitare. Eppure, Dio solo sa di averlo messo alla prova!… Ha trovato un bel modo di essere felice!… Ora tutto è cambiato. L’aria stessa… la speranza era dunque tornata… era ormai un posto dove si aveva voglia di abitare…”

Quante volte, come Elézard Bouffier, siamo stati messi alla prova, per esempio dinanzi ad una sfida apparentemente impossibile? Quante volte abbiamo pensato “questa volta non ce la faccio”, ma con l’aiuto della comunità siamo arrivati in cima. Quante volte abbiamo pensato “lascio perdere, mollo tutto” ma con faccia tosta continuiamo ad insistere fino a quando non raggiungiamo il nostro obiettivo… Prima di tutto ciò cosa ci spinge ad affrontare sfide se non il coraggio?

Una figura a noi molto cara, Paolo Borsellino disse:  ”è normale che esiste la paura, in ogni uomo, l’importante è che essa sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.”

Lo stesso coraggio è quello che vedo negli occhi dei miei coetanei nel mettersi in gioco, percorrendo per la prima volta strade senza la propria comunità, mettendo a frutto le proprie conoscenze apprese negli anni passati, unendo forza e voglia di crescere insieme.

Se noi fossimo adolescenti come tutti gli altri, non rinunceremmo mai ad un venerdì o sabato sera da “sballo” per stare arroccati su una montagna, dove l’unico segno di civiltà è la comunità che si crea in quello specifico evento. Un adolescente di oggi non andrebbe mai a dormire presto per un’attività del giorno seguente, ma noi scout si… ed esiste una sola motivazione per questo: ‘ci crediamo veramente’.

La vera magia dello scoutismo è la comunità, nonostante essa si crei per puro caso un sabato 28 aprile per dare il via ad un evento anche noto come “Challenge”. Il luogo di incontro è stato un posto, che dire, “dove ha perso le scarpe il Signore” è solo fargli un complimento. Da quel punto è iniziata l’avventura unica per otto terne di ragazzi. Esperienza mista fra passato, presente e futuro: il ricordo del reparto e delle nozioni acquisite come riconoscere i segnali di pista, trovare un punto sulla cartina attraverso le coordinate UTM, ricevere richieste di soccorso attraverso il morse, per capire come soccorrere in completa sicurezza Guttuso di Taranto, caduto otto volte dall’albero rompendosi alternativamente braccia e gambe… ma soprattutto… la prova regina: affrontare un campo sotto la pioggia.

Terminata la prima base, poncho bussola e taccuino alla mano, ultimo luogo da raggiungere il campo, dove ci siamo, ancora per una volta, sperimentati in schede natura e schizzo panoramico. Per cena è stata allestita una vera e propria gara di cucina dove i nostri fornelli erano instabili e pericolanti. Aleggiavano nell’aria diversi odori: pasta alla carbonara, amatriciana, pollo condito con curry, odore di polpette e salsiccia… con tanto di contorno, antipasto ed inviti.

Come tradizione, la sera attorno al fuoco, le stesse nuove facce piene di soddisfazione per la giornata e stanchezza, ma voglia di divertirsi ancora. I canti e le fiamme si innalzano al cielo, momenti di riflessione organizzati da noi affrontando la tematica: “che cosa è per noi la felicità?”. È emerso che per noi, piccoli partecipanti del Challenge, la felicità risiede nella condivisione di gioie, paure, momenti di fatica e traguardi, rendere felici gli altri per essere felici in prima persona, senza pretendere niente in cambio.

Al termine dell’attività serale, stanche e orgogliosi, per terne ci siamo ritirati nelle nostre tende. Ci aspettava un altro giorno pieno di attività e tanti chilometri da macinare.

La mattina seguente, dopo avere sistemato le tende, il campo, aver fatto colazione ed aver indossato l’uniforme , prima di dirigerci alla stazione di Altavilla, ci aspettavano due prove: Olympia (missione segreta: prendere il minor numero di spine possibili sulle mani) e Potabilizzazione dell’acqua.

Per le dieci, per terna eravamo su strada, affrontando il nostro deserto… la traccia chiedeva di interrogare noi stessi se fossimo terra fertile, dove il seme della speranza e della fede possa attecchire, ed in caso contrario individuare tutto quello che ci rende ostili ad accogliere quest’ultimo.

Passarono le tre ore a disposizione per arrivare alla stazione, dove ci aspettava il riposo ed il pranzo.

Verso le tre eravamo tutto presenti e pronti a prendere il treno per tornare a Palermo, scoprendo le terne vincenti: Primo posto pattuglia Aceri, Secondo posto pattuglia Salici e Terzo posto pattuglia Betulla.

Per concludere quest’avventura, abbiamo partecipato, all’interno della Cappella della Stazione, la SS. Messa, condividendo le intenzioni per la preghiera dei fedeli, scritte di nostro pugno durante la strada.

Nonostante il divertimento, questo tipo di evento, come tanti altri, serve per preparare noi stessi alle emergenze poiché il futuro è incerto, dobbiamo essere in grado di sapere agire con freddezza e precisione, nel minor tempo possibile.

Esistono tanti scout al mondo, e su ognuno di noi grava una grande responsabilità.

Negli occhi ancora ingenui dei lupetti, intravedo una speranza per il mondo, che essi siano cresciuti al meglio guidati dai loro vecchi lupi.

Che siano aiutati a percorrere il loro sentiero al Reparto da capisquadriglia e capireparto.

Lupetti che, crescendo, diventeranno guide ed esploratori, rover e scolte.

A tutti i capi, che guidino noi ragazzi nel percorso dello scoutismo e della vita, che ci educhino come uomini e donne della partenza.

Il mondo ha bisogno di cambiamenti, siamo noi, dunque, il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

                                                                                                                         Giulia Rinaldi – Novizia del Palermo 11

Foto di:

Antonio Cannizzaro – MdN Palermo 3

Daniele Di Gregoli – MdN Palermo 8

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